Il trucco è mettere in chiaro la differenza tra ciò che voi volete che accada e quello che sapete che accadrà.



domenica 26 agosto 2007

Scala aritmetica o logaritmica?

Molti lettori ci chiedono quali scale sui grafici sia opportuno utilizzare.

Dobbiamo dire che esistono due differenti tipi di scale di misurazione che vengono utilizzate per rappresentare i grafici dei titoli, quelle aritmetiche e quelle logaritmiche.
Nella maggior parte dei casi i grafici che si trovano sui testi o nei principali siti finanziari utilizzano scale di misurazione aritmetiche, ovvero scale per le quali a variazioni uguali di prezzo corrisponde un medesimo movimento sull'asse y, indipendentemente dalla percentuale di variazione del prezzo.
La differenza tra questi due tipi di rappresentazioni grafiche consiste nel fatto che nella scala aritmetica a variazioni di prezzo uguali corrispondono segmenti uguali, mentre nella scala logaritmica a variazioni percentuali uguali corrispondono segmenti uguali.

Osservate i due grafici sottostanti del DowJones dal 1929 ad oggi.



Il primo è in scala aritmetica lineare, il secondo in scala logaritmica.
Sono le stesse quotazioni, eppure sembrano due grafici completamente differenti tra loro.

Il famoso crollo di Wall Street del 1929 e la successiva depressione viene messo in risalto solo in quello logaritmico, mentre in quello aritmetico sembra che non sia accaduto nulla. Se pensate che solo dopo 25 anni il Dow è tornato agli stessi livelli precrollo...

Su quello in scala logaritmica è possibile evidenziare e tracciare delle tendenze e dei canali di lunghissimo.
Cosa impossibile per quello in scala aritmetica.
Concludendo, i grafici in scala logaritmica nella maggior parte dei casi verranno utilizzati per analisi di lunghissimo periodo, almeno oltre 10 anni.

Ad ulteriore informazione potete guardare il video sottostante che spiega meglio i concetti sopra esposti:

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