Il trucco è mettere in chiaro la differenza tra ciò che voi volete che accada e quello che sapete che accadrà.



martedì 1 maggio 2007

Critiche all'Analisi Tecnica. La teoria del fattore di autoalimentazione.

Mi permetto di fare una serie di considerazioni al fine di portare un contributo alla diatriba tra analisti fondamentali e tecnici, che avevo già affrontato nel Forum di Finanzaonline.
La teoria seconda la quale l'analisi tecnica si basa su un principio di autoalimentazione e su aspettative di autorealizzazione.
Le "aspettative "autorealizzantesi", fanno parte di una serie di obiezioni che vengono sollevate spesso in tutte le discussioni sulla validità dell'analisi tecnica.
Il cosidetto "Fattore di autoalimentazione".
E' sicuramente un argomento valido, ma meno importante di quanto si pensi.
Credo che il miglior modo per affrontare la tematica è citare una parte di un testo di un libro che ho letto qualche tempo fa sulle tecniche di trading, relativo ai vantaggi e agli svantaggi dell'uso delle figure dei grafici. Riporto le critiche:
  • "L'uso dell'analisi tecnica è stato largamente divulgato negli ultimi anni. Parecchi traders hanno buona familiarità con l'uso delle sue figure e spesso agiscono di conseguenza. Questo crea un fattore di autoalimentazione, cioè ondate di acquisti o di vendite in risposta a figure rialziste o ribassiste";
  • "Le figure grafiche sono del tutto soggettive. Nessuno studio è mai riuscito finora a a quantificarle matematicamente. Esse sono essenzialmente nella mente dell'osservatore…"
Io vedo queste critiche contradditorie, infatti la seconda annulla direttamente la prima.
Mi chiedo, se le figure grafiche sono "del tutto soggettive" e "nella mente dell'osservatore" , diventa difficile poter immaginare come tutti possano vedere la stessa cosa nello stesso momento! (fattore che stà alla base della teoria dell'autoalimentazione!)
Coloro che criticano l'analisi tecnica, non possono citare, (come fanno), indifferentemente entrambe perché, se è possibile accusare gli analisti tecnici di essere cosi' obiettivi e banali, al punto che tutti agiscono allo stesso modo e nello stesso tempo (causando in questo modo il completamento della figura), non si puo' poi accusarli al contempo di essere troppo soggettivi nelle analisi tecniche.
La verità è che l'interpretazione è soggettiva e leggere un grafico è un'arte (anche se utilizzerei un termine piu' consono e meno offensivo nei confronti dei "veri" artisti e sarebbe piu' corretto parlare di abilità).
Le configurazioni tecniche che si formano sono raramente lampanti e credo, che neanche gli analisti piu' esperti si trovano in accordo nelle loro interpretazioni.
C'è sempre un elemento di dubbio e di disaccordo, proprio perché (per chi conosce a fondo l'analisi tecnica), esistono diversi approcci, che spesso (oibo'!) sono discordanti fra di loro.
E anche se fossero tutti concordi sulla previsione del mercato, non necessariamente tutti vi entrerebbero allo stesso tempo e allo stesso modo.
Alcuni proverebbero ad anticipare il segnale tecnico, buttandosi anzitempo sul mercato, altri comprerebbero o venderebbero sulla "rottura" di una data figura o di qualche indicatore.
Altri ancora aspetterebbero il retest dopo la rottura della figura tecnica prima di prendere posizione.
Poi c'è anche il carattere soggettivo dei traders.
Alcuni sono aggressivi, altri sono piu' cauti.
Alcuni usano degli stops per entrare sul mercato, mentre altri preferiscono usare ordini al meglio o limitati.
Alcuni gestiscono il mercato con una visione di lungo periodo, mentre altri di brevissimo periodo.
Beh, dite la verita: ognuno di voi si riflette in una di queste caratterizzazioni caratteriali e di impostazione dei trader.
Percio' la possibilità che tutti gli analisti contemporaneamente agiscono nello stesso modo è molto remota e anche se la teoria dell' autoalimentazione fosse davvero valida, credo che per natura si autocorreggerebbe da sola.
In altre parole i traders si baserebbero totalmente sui grafici solo fino a quando la loro azione non iniziasse veramente a distorcere il mercato: a quel punto modificherebbero di conseguenza le loro tattiche di trading.
Per esempio proverebbero ad agire prima della massa o ad aspettare fino a conferma avvenuta.
Cosi' anche se la teoria dell'autoalimentazione rappresentasse un problema nel breve termine, essa tenderebbe comunque a correggersi nuovamente da sola.
Ad ogni buon conto bisogna tenere presente che mercati rialzisti o ribassisti esistono e restano tali solo se giustificati dalla legge della domanda e dell'offerta.
E gli analisti tecnici (mi dispiace per i fondamentalisti e purtroppo per noi traders) non possono assolutamente causare un movimento di mercato piu' forte soltanto con i loro acquisti o le loro vendite.
Se questo accadesse tutti noi diventeremmo velocemente molto ricchi e io purtroppo sono ancora lontano dal poter acquistare casa con i gain derivati da queste applicazioni!
La teoria dell'autoalimentazione viene sempre vista come un difetto dell'analisi tecnica mentre sarebbe piu' appropriatao classificarla come una caratteristica positiva: oh, dopotutto se queste tecniche previsionali sono diventate cosi' popolari da poter influenzare gli eventi, significa che allora sono veramente efficaci.
Mi meraviglia , invece che queste critiche non vengano ugualmente rivolte all'uso dell'analisi fondamentale...

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