Il trucco è mettere in chiaro la differenza tra ciò che voi volete che accada e quello che sapete che accadrà.



martedì 1 maggio 2007

RSI e contrary opinion.

Ci scrivono in molti chiedendo lumi sul perchè spesso l'indicatore RSI (forse il piu' utilizzato in analis tecnica) nonostante sia in ipercomprato o in ipervenduto, le quotazioni 'mirabilmente' continuino a salire o a scendere.

Rispondiamo a tutti con un estratto dal Volume di John J. Murphy- Analisi Tecnica dei Mercati Finanziari- Metodologie, applicazioni e Strategie operative-2a edizione del 2003, molto esemplificativo sul corretto utilizzo dell'RSI :

  • L'Rsi viene collocato su una scala verticale da 0 a 100. ....
    A causa dei movimenti che si verificano nei mercati rialzisti o ribassisti, il livello 80 diventa livello di ipercomprato di un bull market e il livello 20 diventa quello di ipervenduto in un bear market.
    ... Le divergenze tra la linea dell'RSI e quella dei prezzi, quanl'RSI si trova sopra 70 o sotto 30, sono segnali assai preoccupanti.
    Le divergenze devono essere considerate come le caratteristiche piu' indicativa del relative strenght index, piu' dello stesso osillatore...
    L'analisi dei trend puo' essere utilizzata per individuare delle inversioni di tendenza sull'RSI...
    Ogni forte trend, rialzista o ribassista, produce troppo presto dei segnali di estremizzazione dell'oscillatore.
    In questi casi affermare che il mercato sia in ipercomprato o in ipervenduto è spesso prematuro e puo' portare a precipitose uscite da un trend ancora potenzialmente rialzista.
    Difatti, nei forti mercati rialzisti, le fasi di ipercomprato possono durare per molto tempo.
    Quindi il semplice fatto che l'oscillatore sia in ipercomprato, non giustifica da solo la liquidazione di una posizione long o addirittura l'apertura di posizioni short in un forte uptrend.
    Solitamente , il primo movimento nella fase di ipercomprato o di ipervenduto è solo un avvertimento mentre è molto piu' grave un secondo movimento nella zona di pericolo.
    Se invece quest'ultimo è incapace di confermare il movimento di prezzo, formando un nuovo massimo o un nuovo minimo (dando luogo a un doppio top o a un bottom sull'oscillatore) è possibile che si sia creata una divergenza.
    A questo punto, si possono prendere alcune precauzioni per proteggere le posizioni esistenti.
    Se l'oscillatore si muove nella direzione opposta, rompendo un precedente massimo o minimo, viene confermata una divergenza.

Comunque sia vogliamo ribadire, ancora una voltea che gli oscillatori, sono da considerarsi indicatori secondari, cioè devono essere sempre subordinati all'analisi principale del trend. E' importante operare sempre nella nella direzione primaria del mercato. L'importanza di operare nella direzione del trend prevalente non è assolutamente da trascurare. Il pericolo che si corre dando troppa importanza all'uso degli oscillatori in se stessi, sta nella tentazione di usare le divergenze come pretesto per aprire delle posizioni contro tendenza. Tutto cio' puo' essere molto costoso e doloroso. Queste indicazione che derivano dall'utilizzo singolo degli oscillatori, per quanto utili, devono essere considerate tra tanti altre e devono essere sempre un aiuto, e non un sostitutivo dell'analisi basilare del trend.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Infatti è la somma dei pezzi che compone il puzzle.... non un singolo pezzo ;-)