Il trucco è mettere in chiaro la differenza tra ciò che voi volete che accada e quello che sapete che accadrà.



sabato 26 maggio 2007

IL RISCHIO CI RIGUARDA.

di Claudio Elidoro - Fonte: University of Southampton

  • Comparire tra le dieci nazioni a maggior rischio impatto non è certo un primato di cui andar fieri.
  • Ne avremmo fatto volentieri a meno, ma, stando allo studio di un team di ricercatori dell'Università di Southampton presentato da Nick Bailey alla Planetary Defence Conference tenutasi il mese scorso a Washington, l'Italia deve iniziare a fare più seriamente i conti con il rischio impatto.
  • Lo scopo dello studio era quello di valutare le conseguenze dell'impatto sul nostro pianeta di piccoli asteroidi, cioè di oggetti con dimensioni inferiori a un chilometro.
  • Per fare questo i ricercatori inglesi hanno sviluppato un apposito software, chiamato NEOimpactor, in grado non solo di simulare gli eventi sull'intero globo, ma anche di valutare le relative conseguenze, sia in termini di perdite di vite umane che dal punto di vista economico.
  • In termini di perdite tra la popolazione, ai primi cinque posti figurano Cina, Indonesia, India, Giappone e Stati Uniti, mentre per quanto riguarda la portata economica del disastro, dovuta principalmente alla distruzione delle infrastrutture, troviamo Stati Uniti, Cina, Svezia, Canada e Giappone.
  • Tutto sommato due classifiche che non costituiscono una sorpresa assoluta dato che, a ben guardare, rispecchiano abbastanza fedelmente la situazione demografica ed economica del nostro pianeta.
  • Tenendo conto di entrambe le valutazioni e della frequenza degli impatti emersa dai cicli di simulazione, infine, i ricercatori hanno stilato una sorta di classifica generale delle nazioni più a rischio.
  • La lista nera vede, nell'ordine, Cina, Indonesia, India, Giappone, Stati Uniti, Filippine, Italia, Regno Unito, Brasile e Nigeria.
  • Ovviamente l'occhio cade immediatamente al settimo posto della classifica.
  • Siamo tutti d'accordo che si tratta di una simulazione e dunque non è il caso di allarmarsi più di tanto, ma la presenza del nostro paese in quella lista nera dovrebbe almeno far squillare un piccolo campanello di allarme tra chi si deve occupare della sicurezza dei cittadini.
  • Purtroppo l'unica possibilità che abbiamo per combattere il rischio è osservare il cielo e scoprire con il maggior anticipo possibile i potenziali proiettili.
  • Non ci sono dunque alternative: quel piccolo campanello che suona invita le istituzioni a impegnarsi più a fondo nei programmi di osservazione.
  • Chissà se qualcosa si muoverà.
  • E chissà se, finalmente, ci si accorgerà del prezioso lavoro di osservazione che, notte dopo notte, numerosi astronomi non professionisti compiono in silenzio da anni con incredibile tenacia e competenza.
  • Mettendo in gioco non solo il proprio tempo - con innumerevoli ore rubate al sonno - ma anche i quattrini necessari a fare sempre meglio la loro appassionante missione.


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